DIARIO DI UNA SOGNATRICE SULLA LUNA

Benvenuti sognatori,
questo è il mio piccolo mondo, la tana del Bianconiglio dove sono caduta, e dalla quale non ho poi tanta voglia di uscire. Questo è il diario di una sognatrice sulla Luna, lontana dalla terra, ma immersa nei suoi meccanismi, dalla Luna, mio rifugio rifletto su quello che è il mio percorso, su quelli che sono i percorsi di chi incontra la mia strada.
Mettetevi comodi e leggete se ne avete voglia.
Buon viaggio sognatori

N.B. Le foto che trovate nella sezione "Pensieri in Foto" sono scaricate dal web tramite ricerca immagini su Google, le frasi sono tratte da libri, fumetti. Il Blog rispetta i diritti d' autore citando le fonti.

Sognatrice sulla Luna




giovedì 3 novembre 2011

Datti tempo

Novembre è cominciato, e con lui l’autunno si fa più fitto. Le foglie cadono dagli alberi creando un manto di colori caldi sull’asfalto e sui prati. Dopo il grande e lungo caldo, finalmente si affacciano le prime nevi. L’autunno copre tutto con le foglie e l’inverno gelerà tutto con le nevi, un gelo che aspetto con ansia per poter finalmente dire: è finita. È finita l’agonia che mi sono portata dentro così a lungo, così pesante che un giogo in confronto non è nulla. Un peso che gravava sull’anima, una ferita che sanguina ancora, ma che qualche punto sta rimettendo a posto. È passata quella giornata che mi ha messo ansia per mesi, è passata serenamente, come tutte le altre. Mi viene da riflettere, forse sono i postumi dello yoga, su quanto stupidi possiamo essere noi umani, riusciamo con un solo pensiero a torturarci per mesi e mesi. Facciamo progetti su come reagire a qualcosa, progetti su come qualcos’altro debba essere. Proiettiamo la nostra vita nel futuro e rimpiangiamo poi gli attimi che diventano passati e che non abbiamo vissuto. Siamo così sciocchi da non vivere l’unico momento reale: il presente. Non ci diamo tempo, non ci diamo la possibilità di fermarci e guardare dove stiamo mandando la nostra vita.
Sei mesi fa ho cominciato una triste fase di auto-distruzione, si … dopo l’esaurimento nervoso accenni di depressione. Ho torturato il mio corpo con cibi poco sani ed inducendomi il vomito presa dai sensi di colpa. Mi sono lasciata andare a pianti isterici soffocati dal cuscino, e mi sono rovinata le uscite con gli amici. Guardavo al passato e non mi soffermavo sul presente, guardavo al futuro e non capivo che non potevo costruirlo se non partivo dal presente.
Lasciai il mio ragazzo, l’amore della mia vita, una di quelle persone che non rincontrerai mai e che hai fatto di tutto per incontrare, lo lasciai e per mesi ho continuato a guardare il passato, tentando di capire cose c’era di sbagliato in quella storia, cosa l’aveva portato a far si che io lo lasciassi, e nel mentre mi preoccupavo per il futuro, da lì a un mese circa la specializzazione, ma prima 6 esami. Guardavo troppo avanti o troppo indietro … me la prendevo con me stessa perché non riuscivo a soddisfare le aspettative di chi mi stava vicino.
Una volta laureata, ecco che il futuro si era compiuto, ma come, in che modo ero arrivata a quel giorno? Stanca, insoddisfatta, impaurita, ed ancora con il volto girato al passato, rimpiangevo gli attimi persi per pensare a quanto stavo male per la fine della mia storia, e a pensare al giorno della mia laurea. Non mi sono data tempo per fermarmi e capire dove stavo portando la mia vita.
Poi un giorno di fine estate, ecco che mi sono fermata, dopo mesi di depressione e lacrime amare, in bilico tra un passato che non volevo lasciare andare, ed un futuro sempre più nero; mi sono fermata a guardarmi allo specchio. Mi sono studiata, osservata con cura ed attenzione, forse per la prima volta. Chi vedevo in quello specchio era il riflesso di una persona che non volevo essere. Sciatta, sovrappeso, occhi gonfi e rossi per il troppo piangere. Non c’era ombra di sorriso su quel volto tondo, non c’era luce negli occhi. Il corpo era troppo tondo, torturato e massacrato da mesi di cibi poco sani, mi punivo stupidamente. Non ero io quella persona, non potevo esserlo, e invece, eccomi lì, triste, spenta, annichilita da una storia e dalle paure per un futuro che non potevo costruire.
Mi sono data tempo, allora, mi sono fermata a guardarmi, ed ho deciso che io non ero così, che una storia, anche se la più importante, non poteva ridurmi così, che le mie paure, anche se grandi non potevano impedirmi di andare avanti e vivere il mio presente.
Ho chiuso gli occhi ed ho deciso di cambiare, ma di cambiare dentro, ribaltare la mia anima, e darle una strigliata. Mi sto dando tempo, ed ogni giorno lo vivo con serenità, ma vivo giorno per giorno, me lo godo fino in fondo, ed ogni giorno mi ripeto che non voglio più vedere quell’immagine nello specchio. Voglio contagiare l’allegria, spargerla a chi mi circonda, farla fiorire in me, per non sentirmi più sola e persa.
Quindi datti tempo, fermati ed osservati, fai nascere in te la voglia di rinascere, di non patire o soccombere sotto il peso delle aspettative altrui. Sorridi ogni giorno, cura il tuo corpo, scrigno dell’anima, sorridi, medita e vivi. Vivi più che puoi ogni secondo, ogni attimo, solo così potrai darti tempo.
Finalmente Novembre è arrivato, ed allo specchio vedo una ragazza che sorride, con occhi vivi, e un fisico che si sta aggiustando. Vedo una ragazza paziente e combattiva … mi vedo riflessa.

1 commento:

  1. La cosa più importante e, spesso, la più difficile, è fare il primo passo. Te già ti sei incamminata ^_^

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