DIARIO DI UNA SOGNATRICE SULLA LUNA

Benvenuti sognatori,
questo è il mio piccolo mondo, la tana del Bianconiglio dove sono caduta, e dalla quale non ho poi tanta voglia di uscire. Questo è il diario di una sognatrice sulla Luna, lontana dalla terra, ma immersa nei suoi meccanismi, dalla Luna, mio rifugio rifletto su quello che è il mio percorso, su quelli che sono i percorsi di chi incontra la mia strada.
Mettetevi comodi e leggete se ne avete voglia.
Buon viaggio sognatori

N.B. Le foto che trovate nella sezione "Pensieri in Foto" sono scaricate dal web tramite ricerca immagini su Google, le frasi sono tratte da libri, fumetti. Il Blog rispetta i diritti d' autore citando le fonti.

Sognatrice sulla Luna




sabato 1 dicembre 2012

Su pezzi di carta... scritti qua e là...

Guardai il tuo sorriso un'ultima volta, intenso e falso. Lo guardai mentre sorridevo e ti asciugavo le lacrime "Odio gli addii" dissi, e sorrisi, falsamente, ancora una volta. Io e te, ancora un noi, che si dissolveva tra la nebbia di Malpensa, che per qualche istante custodì ancora il nostro noi, le nostre falsità, quei sorrisi stupidi che facevamo, tanto per fare, perchè sapevamo che dentro morivamo per un'altra assenza che stava per nascere. Ero io, eri tu, eravamo... Legati forse solo da ciò che ci aspettavamo, dall'insano desiderio di appartenerci. Le tue labbra, ancora le sento, si posarono sulle mie, salate. Sapevano di lacrime, di amore, di dispiacere e di... di promesse che non avresti mantenuto. I tuoi occhi, tormento costante, mi guardavano, mi rendevano persona, essere vivente. Io venivo creata da quegli occhi, venivo definita da quell'azzurro intenso come la passione che ci legava. I tuoi occhi erano pieni di lacrime, i miei no... dubbiosi ti guardavano, restii si abbassavano. Ci stringemmo ancora una volta, i nostri cuori batterono all'unisono ancora una volta, ingordi di quel suono che li completava. I corpi trovarono calore in quella stretta, e le labbra ancora si saziarono di quell'ultimo bacio. Mi distanziai da te sorridendo, ascoltai il suono della tua voce che ripeteva l'ennesia bugia. "Ti amo" mi dissi "Ci vedremo presto". Non dissi nulla, presi la mia valigia e me ne andai. Non guardai in detro, non più, volevo ricordarti così, perchè sentivo dentro di me che quella sarebbe stata l'ultima volta che io e te saremmo stati un noi.
(13 febbraio 2012)

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